Category Archives: PENSIERI E PAROLE

IL FRUTTO DEL PROPRIO LAVORO…

Quando iniziai a cucire il Pannolenci, non pensavo mi avrebbe portato a questo sito. In realtà non pensavo nemmeno sarei mai riuscita a realizzare qualcosa di valido con ago e filo. Sono sempre stata una persona abbastanza attiva incapace di sedermi per ore a fissare un oggetto. Invece, col tempo, si cambia. Col tempo ci si rende conto che tutto può diventare il contrario di tutto quando la tua vita prende una direzione diversa da quella percorsa sino a quel momento. La nostra direzione è svoltata con la nascita dei gemellini. Sono cambiate le abitudini, lo stile di vita, le responsabilità. E perchè no? Anche gli interessi. Il frutto del proprio lavoro è quasi sempre dedicato a loro. E così è stato quando, per la prima volta, entrai in quel grande magazzino di tessili per acquistare del pannolenci, che non sapevo nemmeno in cosa consisteva.

Vero è che molto mi è servito cucire a scopo “regali di natale”, ma altrettanto vero è anche e sopratutto, comprendere quanto sia stato importante farlo per i miei bimbi. Ad ogni progetto, loro sono accanto a me, per curiosare, per stupirsi di quel nuovo gioco del quale riconoscono le strisce di spiderman o gli occhietti di CARS. Apprendono che gli appartiene, e non vedono l’ora di poterlo afferrare con le proprie manine. Giocano, saltano, ridono e poi corrono al tavolo di lavoro per supervisionare l’andamento del mio operato.

Non esiste gioia più bella di quando, finalmente terminata la creazione, posso chiamarli e consegnarla tra le loro braccia. Niente, nulla può ripagarmi delle ore passate tra ago e filo. A volte (quando capita che voglia finire per forza) anche delle ore serali che si protraggono almeno fino alla mezzanotte.

Ecco, immagino che non bisogna mai dare nulla per scontato nella vita. Mai essere convinti di non riuscire a fare qualche cosa o di porre un fermo rifiuto nel farla. Questo perchè la vita cambia, evolve, ci plasma in base ai bisogni di chi ci è accanto. Inutile nascondersi, accade, e sarebbe grave se non subissimo tale cambiamento. Vivremmo allora solo per noi stessi.

Sono invece ben lieta di essermi arresa a questa nuova creatività. Anche se, come sempre, non sarò mai in grado di cucirmi un vestito da sola, per ora mi basta sapere che faccia faranno i miei bimbi quando il prossimo lavoro per loro sarà pronto. E per quel vestito, vabbè, esco e me lo compro. Ora ci sono anche i saldi!

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27 morti e 50 feriti: disastro ferroviario in Puglia.

Candle1

Non è tempo per  colpevolizzare, per chiedersi come sia potuto accadere che nel 2016 ci siano ancora, in Italia, treni provenienti da lati opposti ma viaggianti su un unico binario. Migliaia di vite appese al filo di un telefono la cui linea va da un capostazione ad un altro.

No, ora è tempo solo di piangere le proprie anime innocenti.

La Repubblica.it: scontro fra treni tra Andria e Corato

SOLE, MARE E… CAMILLERI

Bisognerebbe tornare un po’ ai vecchi tempi. Quando prendevamo il sole in spiaggia e con gli occhi semiaperti si seguiva il racconto di un libro. Qualcuno, per non farsi mancare nulla, riusciva contemporaneamente, ad ascoltare anche la radio attraverso le cuffiette.

Poi ovviamente c’erano gli irriducibili delle parole crociate. Non si scendeva in spiaggia senza aver prima comprato la confezione cellophanata da tre volumetti piu’ penna nera (editi almeno due anni prima). Sulla copertina, in basso a destra dello schema,  la foto del vip che puntualmente ci sfuggiva il nome.

Ecco. Questi eravamo noi. E un po’ mi mancano. 

In spiaggia si continua a prendere il sole… ma poi si pranza col cellulare in carica alla batteria di emergenza, perche’ anche i telefonini non sono piu’ quelli di un tempo. Il buon vecchio Nokia: lo caricavo una volta a settimana per il gusto di poggiarlo sul supporto da scrivania che, per fare la tecnologica, mi ero comprata. Se riapro il cassetto, il livello di carica, son sicura, che sta ancora a meta’. 

Comunque, ogni inverno compro libri (primo fra tutti Camilleri).  Non gli ebook. Assolutamente. Mi piace il profumo della carta stampata, sfogliare le pagine e sentire ancora l’ odore d’inchiostro. Una volta finito (e non lo mollo finquando non vedo il retro copertina) lo ripongo tra gli altri della collana. 

Il freddo passa, i cappotti si posano nella parte alta degli armadi guardaroba… ed io scelgo un titolo a caso da infilare nella borsa del mare. Spero di non ricordare la trama o almeno il finale. 

Non riesco a trovare altra lettura davanti al mare. Mi fa pensare sia vera, reale: quando la mente legge “mare” ed io, alzando lo sguardo, lo vedo a pochi passi da me. Posso quasi immaginare di tuffarmi in quell’ acqua cristallina. Vabbe’…giusto immaginare eh..

Oggi ho ricominciato La Piramide di Fango. Si, si, lo so… giusto qualche mese fa e’ stato trasmesso in tv. Ma vi ha mai detto nessuno quanta differenza ci sia tra un libro e l’interpretazione che ne viene data in TV? No? Beh…per cominciare Montalbano non e’ calvo ed ha i baffi, e Fazio e’ un cinquantino sposato e con figli. Delusi? allora guardate troppi film 🙂

Oggi mi sento generosa e voglio regalarvi una chicca. Per i veri amanti dei libri, segnalo il sito di recensioni della cara  Alessia Garbo

Intanto… fatemi leggere come va a finire il racconto!! 

STESSA SPIAGGIA STESSO MARE

  FREGENE: Stabilimento Aereonautica Militare – Ed anche quest’anno siamo qui. Onestamente conoscendomi non mi sarei mai aspettata di ritrovarmi per cinque anni di fila a trascorrere le giornate di mare nello stesso posto. Ma come avviene nei grandi amori…”fanno dei giri immensi e poi ritornano” (cit. A. Venditti –amici mai ). Il giro immenso nel nostro caso e’ l’inverno. Triste. Cupo. Buio. Per quanto mi riguarda..non “scende la sera”…ma “calano le tenebre”. Vabbe insomma…sempre odiato.

Comunque da qualche anno siamo approdati a Fregene. Ex spiagge dei VIPS…oggi un comprensorio di stabilimenti vintage anni 60. Ed a mio avviso…questo…tra tutti…e’ il migliore.

Vabbe…il mare e’ quel che e: infondo acqua criatallina in provincia non ne abbiamo mai avuta. Da Ostia a Torvajanica…il mare e’ una tavola grigia che ogni tanto si abbatte a riva depositando immondizia umana o naturale. Ci siamo rassegnati a questa cosa e ci conviviamo. Ma… se come noi..trovi lo stabilimento del corazon allora non chiudi un occhio ma due. E magari oltre l orizzonte riesci a vedere anche le Haway…

Noi lo abbiam trovato. Tranquillo, bella gente, piscina sempre aperta e pulita…

Fortuna direte voi? Puo’ essere. Certo. Ma piu’ di chi in questo momento mi legge da una spiaggia del nostro sud?? 🙂

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COME SIAMO ARRIVATI QUI

Doveva essere solo un Libro Sensitivo per i miei bambini…ed invece e’ diventata una passione, un gruppo fb, una pagina fb ed infine un blog…

13567330_10201668299025061_9052581968187689518_nIl discorso e’ semplice: su internet mi capito’ di condividere un quiet book (termine inglese e di uso comune, per “libro sensitivo’). A rivederlo oggi sorrido per la meravigliosa semplicita’ delle pagine.  Lo volevo.

Iniziai ad informarmi sui materiali usati e le modalita’ di creazione. Mi appariva davvero complicato. Quasi volevo rinunciare. Ma fortunatamente la determinazione vinse sul dubbio. Piano piano, in un mese circa, realizzai molte, imprecise-troppograndi-malassemblate pagine…ma che divennero due Quiet Book amati ed apprezzati dai miei bimbi.

La curiosita’ per questo “pannolenci” lascio’ il posto alla passione, introducendo nel tempo non solo feltro ma anche decorazioni varie. Guidata dalle pagine delle creative brasiliane (che sono davvero maestre creative non solo bravissime ma sopratutto generose nel donare cartamodelli e consigli ) ho percorso altri piccoli passi, dai fuori porta ai portachiavi. Ma la mia passione restano comunque le bamboline. Forse perche nascondono quel pezzo della mia anima rimasta ancora bambina…

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