Con le migliori intenzioni si ricomincia a creare, cercando ispirazioni, annotando idee e concedendosi un buon caffè!

Anche Agosto se ne va, portandosi via le vacanze di chi e’ riuscito a partire per le ferie malgrado le avversità dovute al Covid ed i giorni lunghissimi di chi invece, faticosamente, lo ha trascorso a casa, cercando refrigerio in piscina casalinga o di quartiere.
Questa stagione e’ stata particolare un po’ per tutti: voglio sperare, insieme a voi, che l’autunno porti notizie positive per contrastare il virus e farci tornare il più possibile alla normalità, se mai possibile. Per ora vi abbraccio e vi do il bentornati sulla mia pagina. Noi abbiamo lasciato le pietre ed il cuore al mare, ma l’ancora, trovata da mio figlio Thomas sul fondo dell’acqua, e’ venuta via con noi, a tutela del mare e dei nostri ricordi di questa straordinaria esperienza in Molise.
#vacanzeinitalia#
La festa del Papà, l’avevamo immaginata diversamente. Avevamo pensato ad un lavoretto fatto a scuola. I bambini che rientrano a casa con la loro bustina trasparente pieni di orgoglio per quel manufatto realizzato con tanto amore insieme alle maestre. Invece l’ Italia è ferma, immobile, col cuore in gola a sperare che tutto questo passi in fretta, che diventi solo un pensiero lontano da poter un giorno raccontare ai nostri ragazzi ormai adulti: “Ma ti ricordi quando non si andava a scuola e passavamo ore in casa guardando il cielo dalla finestra?”, “Si, mi ricordo, fu l’anno in cui abbiamo capito di non essere una penisola divisa tra Nord e Sud, ma una Nazione unita dalla forza di guardare oltre, quando ci siamo presi virtualmente per mano ed abbiamo continuato a camminare insieme”.
E proprio in questi giorni, trascorsi in casa, abbiamo pensato di intervallare i compiti quotidiani (rigorosamente la mattina, a mente fresca, almeno un paio di ore) con dei lavoretti semplici realizzati con ciò che avevamo in casa: un computer, la carta, la colla e tanto colore!
Mi sono affidata al sito Maestra Mary dove, oltre ad aver trovato utilissimo materiale didattico per arricchire i compiti già dati dalle maestre, ho scaricato un pensierino da fare insieme ai bambini in occasione della festa del papà.
Loro si sono divertiti moltissimo a ritagliare e colorare, ed io mi sono sentita un pò meno malinconica: per qualche ora non ci ho pensato più, per qualche ora, non ho guardato fuori dalla finestra chiedendomi “quando tutto questo finirà”.
Auguri a tutti i papà del mondo! Se siete a casa, approfittate di questo giorno per trascorrerlo completamente con i vostri bimbi, se invece siete i nostri “eroi” sul campo, costretti a lavorare malgrado il rischio del contagio, fate attenzione e ricordate che a casa c’e’ un bimbo che non vede l’ora di mostrarvi ciò che ha realizzato per voi!
Oggi voglio parlarvi di una porta, una porta magica che unisce la realtà con la fantasia. Attraverso quella porta si accede ad un mondo incantato, un bosco ricco di flora ed abitato esclusivamente da stravaganti personaggi: Fate, gnomi, folletti e goblin sono i padroni indiscussi del suo territorio. La loro esistenza non incrocia mai la nostra, se non in un particolare periodo dell’anno. Ma andiamo con ordine.
La figura degli Elfi ha origine scandinava: miti appartenenti alla loro religione pre-cristiana, esseri soprannaturali, in grado di aiutare le persone intorno a loro oppure ostacolarle con piccoli dispetti se provocati o infastiditi. Solo successivamente, furono imparentati alle altre figure fantastiche sopra citate divenendo anch’essi quindi parte del folklore popolare.
Con l’arrivo del personaggio di Santa Claus. (nato nel 1822 dalla penna dello scrittore americano Clement More e successivamente approdato anche in Europa con il nome di Babbo Natale), gli elfi assumono un’immagine assai diversa. Diventano gli aiutanti esclusivi di Santa Claus: lo aiutano a fabbricare i giocattoli nel suo laboratorio sito al Polo Nord, si occupano delle renne e compito non meno importante fanno da tramite tra Babbo Natale e tutti i bambini del mondo…. attraverso una porta magica che poco prima del periodo natalizio compare sopra i battiscopa o nei giardini delle case abitate dai bimbi.
L’idea della “porta magica” ha origine americana anch’essa, ed è la fusione tra un gioco nato nel 2005 grazie ad un libro intitolato “L’Elfo sulla mensola” e la “Porta delle Fate” ideata da Jonathan Wrigth per le proprie figlie nel 1993 (e successivamente ritenuta strumento pedagogico molto interessante). In sostanza è il collegamento fantasioso tra il mondo degli umani e quello degli Elfi. Attraverso tale porta, i piccoli aiutanti di Babbo Natale, hanno accesso alle case di tutti i bambini: li osservano e riportano a Babbo Natale se il loro comportamento meriti un dono da lui; molto spesso lasciano dolcetti, impronte o un messaggino scritto di proprio pugno.
Ciascun genitore può modificare tale storia a suo piacimento (la porta delle fate ad esempio fu ideata per creare un mondo incantato con cui le sorelline Wright potevano sognare e fantasticare ogni giorno).
Io ho modificato infatti il suo scopo. Avevo un po’ timore che raccontando ai bambini degli elfi dentro casa venuti a spiarli per raccontare di loro a Babbo Natale , ne avrebbe condizionato probabilmente il comportamento , senza contare che sarebbero stati capaci di rivoltare casa sottosopra al fine di incontrare l’esserino magico. Così ho inventato un’altra storia: la notte di Natale, uno o più Elfi, attraverso la nostra Porta magica, accedono in casa con il loro piccolo sacco pieno di regali; ovviamente questi ultimi hanno una dimensione ridotta rispetto alle aspettative, quindi una volta depositati sotto l’albero, solo con la magica polvere degli Elfi possono diventare della grandezza necessaria all’utilizzo. Detto questo, non hanno più perplessità sul come sia possibile far passare un Indominus Rex da quella piccola porticina di legno.
E per quanto riguarda il comportamento birichino, beh… abbiamo provato negli anni passati anche con la classica frase “Babbo Natale non verrà” che poi è diventata “Babbo Natale torna a riprendersi tutto”… e niente… non ha funzionato! Ma questo credo sia un po’ il problema di tutti… e nemmeno la magia degli Elfi potrà mai trasformare i bambini in piccoli adulti, ed è giusto che sia così. Se pensiamo a quanti adulti si comportano ancora da bambini, evidentemente, per alcuni, nemmeno gli anni accumulati nella vita riescono in questo arduo compito!
Vi presento quindi la nostra Porta degli Elfi, con tanto di Sci e slittino (se quello lasciato nel mondo magico, una volta usciti da casa nostra, dovesse risultare difettoso, almeno il nostro amico Elfetto non resterà a piedi!!). Una comoda scaletta di corda renderà la discesa dal mobile del salone al pavimento assai più facile. Potete costruire la vostra con materiali di riciclo (io ho utilizzato sopratutto articoli di pochi centesimi o che avevo già dal Natale scorso). L’unico limite è la fantasia, ma facendovi aiutare dai vostri bimbi, sono certa che anche quella non avrà confini!
Buon Lavoro!