Per la comunione dei gemelli ho pensato a delle bomboniere personalizzate.
Non ho voluto qualcosa che riguardasse il sacramento in sé e nemmeno che fosse uguale per tutti. Ho optato per dei veri e propri oggetti che si accostassero alla personalità, al lavoro o alla passione di chi avrebbe l’avrebbe ricevuta. Quindi già potete immaginare che lungo lavoro certosino sia stato.
Dopo le macchinine e i pupazzetti lego in pasta di mais, i portachiavi in resina epossidica per i vari maestri e colleghi di mio marito, si arriva ad una creazione lontanissima dal mio genere: la pirografia.
Desideravo per il padrino di Thomas, nonché mio cognato, al quale i ragazzi sono molto legati, qualcosa di davvero speciale, che rimanesse per sempre come oggetto utile ed al contempo unico. Curiosando su Pinterest ho scoperto la pirografia e i tantissimi oggetti che grazie ad essa, possono essere graziosamente decorati. Ho creduto potesse essere una buona idea.
Ho quindi acquistato un cofanetto in legno che avrebbe contenuto due tazzine da caffè, le quali, una volta rimosse, avrebbero lasciato spazio a qualsiasi altro oggetto il destinatario avesse voluto custodirci dentro. Anche la scelta delle tazzine, ovviamente, è stata scrupolosamente studiata, sia nel design che nella grandezza.
Comunque, una volta effettuato l’acquisto, un enorme problema si è venuto a creare: non sapevo pirografare e non avevo un pirografo. Ma che avrei dovuto fare? Arrendermi? Destinare alla mano di altri ciò che invece volevo fortemente fosse realizzato da me, visto che ritenevo quelle bomboniere non solo oggetti ma anche pezzetti della mia arte, del mio tempo e della mia passione?
Non mi sono arresa, ho acquistato un pirografo (ce ne sono di tutti i costi e per tutte le abilità) e guardato tantissimi tutorial, non solo, mi sono procurata una tavoletta di compensato per esercitarmi ed ho decorato qualche piccolo oggetto in legno per verificare le mie nuove competenze. La pirografia non permette errori: una volta che il disegno è stato riportato sul legno non si può cancellare. Non è una colata di resina epossidica nel portachiavi, che puoi scaldare e sciogliere per ricominciare o un manufatto in pannolenci che puoi scucire o scollare col phon. La pirografia richiede una mano ferma e un tratto deciso al fine che la linea non sia discontinua. Insomma un lavoraccio per me!
Ho quindi decorato il cofanetto con un gattino (animale preferito di Thomas) ed una frase, al suo interno ho inserito il nome del destinatario.
Il risultato è stato davvero soddisfacente e non mi sarei mai aspettata un debutto simile per un oggetto tanto importante! Posso dire che tra tutte le cose che ho realizzato per questo evento, il cofanetto resta tra i miei preferiti!
Per confezionarlo ho utilizzato un bel sacchetto di Juta.







